TERZO Capitolo .
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La Diramazione della Famiglia Basagni a MONTEMIGNAIO
Non è nota la data esatta di quando SALVATORE Basagni di Giovanni, lascia Stia e si trasferisce a Montemignaio, possiamo solo stabilire che questo avvenne nei primi decenni del 1500. Non sono note, con sattezza, neppure le motivazioni di questo trasferimento. Ritengo, che questo insediamento a Montemignaio , non debba essere considerato ( nella sua fase iniziale ) come una scissione della Famiglia Basagni , ma come un amplianto logistico della loro attività mercantile. Come è stato detto, nel secondo capitolo, apprendiamo dalla lettura del testo Accademico < LA MOLTIPLICAZIONE del BESTIAME TOSCANO. pubblicato nel 1769 dall ‘Accademia de’ Georgofili di Firenze >, dove ( a pag,189 ) troviamo scritto :
……l Per formarsi un ‘ idea della cultura delle pecore delle province della Toscana due secoli addietro, basta vedere il < Libro Debitori e Creditori > tenuto da Giovanni Basagni figlio di Agnolo di Bartolommeo di Giovanni , de Stia. , cominciato il 22 settembre 1571, che ho appresso di me . Vi si vede un estenzione di commercio di lane non solo per tutto il restante della Toscana , ma per tutta l’ Italia , con un fondo considerabile. Il traffico di lane , che lo faceva allora un solo privato , non lo fa adesso tutto il Casentino assieme….
Per fare un così grande commercio di lane ( 1571 ) , è evidente che questo non poteva avere unica sede STIA. ed io ritengo che il trasferimento di Salvatore a Montemignaio , debba essere visto nell’ottica dell’espanzione di questa attività. Il registro contabile, al quale si fa riferimento, e del 1571, quindi trenta o quaranta anni dopo l’insediamento della Famiglia Basagni, a Montemignaio. Probabilmente la scelta logistica , dell’ampliamento a Montemignaio, aveva contribuito a questo grosso successo commerciale.
Sappiamo che SALVATORE , si stabilisce in località < La Serraja > , nei pressi del paese di Montemignaio. La toponomastica di questa località ci porta a ritenere che nel luogo si trovassero delle recinzioni per le pecore .Non solo recinzioni e spazzi per la tosatura, lungo il tratto di strada, che congiunge la Serraja al paese di Montemignaio, si trova un luogo detto Fornello , dove ritengo esserci stato un essiccatore, per l’asciugatura della lana dopo averla lavata. Tutt’oggi è visibile questa struttura, anche se totalmente restaurata, dopo che nel 1700 , una grande frana distrusse tutto. A fianco di questa struttura, si vedono le tracce di un grande follone , che ritengo essere statata la grande vasca per il lavaggio, della lana grezza.Tra il 1600 ed il 1700, la località era nota come Santo Stefano a Fornello Nei pressi di questo ( probabile ) essiccatoio si trovavano alcune abitazioni ed un piccola Chiesetta, detta Santo Stefano a Fornello, come leggiamo nell’Archivio Vescovile di Fiesole.
Ritengo, ma rimando a più avanti l’argomento , si fosse trattato di una < Commenda > a Favore dell’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano , e che questa sia stata stipulata dalla Famiglia Basagni.
Purtroppo non disponiamo di documenti storici del Comune di Montemignaio, perchè l’archivio storico è andato completamente distrutto nel corso della seconda guerra mondiale.
Per una frammentata ricostruzione , dei Basagni a Montemignaio ci viene in aiuto l’ Archivio Storico della Curia Vescovile di Fiesole, di cui il paese di Montemignaio fa parte.
Altra preziosa fonte di notizie e curiosità relative della Famiglia Basagni a Montemignaio, ci vengono da un libro dal titolo IL ROMITO DELLE CALLE, scritto dallo Storico Pier Paolo Guidi edito da Pucci Cipriani, nel 1984. L’ Autore fà la storia di una piccola chiesetta che si trova lungo l’antico percorso, noto come il passo della Consuma ,nel Comune di Montemignaio.
Questa piccola chiesetta, fu edificata dalla popolazione di Montemignaio , nello stesso luogo dova da molti anni si trovava un antico tabernacolo , molto venerato dalla popolazione ed in particolare punto di riferimento per i pastori che percorrevano questa strada con le pecore- Nel tabernacolo si trovava una tela raffigurante l’ immagine della Madonna, che si diceva essere stata acquistata a Roma, da una famiglia del posto, e che la stessa Famiglia aveva voluto costruire questo tabernacolo a protezione di tutti i pastori.
Oggi, questa antica tela è conservata nella Chiesa Parrocchiale di Montemignaio. (come vedete è un dipinto databile al XVI secolo, e sembrerebbe di scuola Toscana, forse Senese )
Al sottoscritto, ricordandosi che Bartolomeo di Agnolo Basagni, era esperto di arte sacra , e che già abbiamo avuto modo di intuire come si sapesse ben destreggiare nell’acquisto ( a buon prezzo !) di tele a carattere religioso., cade il penziero che forse furono i Basagni a realizzare il Tabernacolo ed arrichirlo con il dipinto , a protezione dei pastori, delle pecore e dei loro interessi.
Torniamo alla Chiesetta, che nel 1641 , si sostituisce al Tabernacolo, e come scrive l’ Autore del libro, fu anche questa edificata dalla popolazione del luogo. Una chiesa è ben altra cosa , rispetto ad un tabernacolo votivo, essa deve essere consacrata al culto, ed il 4 ottobre 1641, Monsignor Lorenzo Della Robbia Vescovo di Fiesole, si reca a Montemignaio per consacrare la nuova Chiesetta.
il 4 Ottobre 1641, è una data tra le più significative nell’ antica Storia della Famiglia BASAGNI, che vede coinvolte non solo la Diramazione di Montemignaio, ma anche quelle di Stia e di Strada. Possiamo dire che , quanto si verificò quel giono , riguarda tutto il nostro Antico Casato, ed è in parte la riprova che nel 1641, c’erano buoni rapporti tra varie diramazione.
Nulla di strano, o di particolare, che il Vescovi si rechi a consacrare al culto una chiesa di nuova fabbricazione, ma quello che è molto anomalo e quanto avvenne dopo.
Quel giorno, 4 ottobre 1641, il Vescovo dopo la consacrazione a Montemignaio, si trasferisce con tutto il suo seguito presso la Chiesa Pievanica di San Martino a Vado, in Località STRADA , dove ordina al sacerdozio un giovane seminarista ( del seminario di Fiesole ): Giovanni Basagni di Salvo di Giovanni, Premesso che i novelli Preti venivano ( e tutt’oggi vengono ) < Ordinati Sacerdoti >, presso la Chiesa Vescovile ( in questo caso era quella di Fiesole !) e non in una piccola chiesa della Curia , per giunta nello stesso luogo di nascita del seminarista ., ma la cosa, ancora più strana è che il nostro Giovanni Basagni era ancora chierico, quindi non aveva terminato gli studi ( Giovanni di Salvatore era nato a Strada nel 1622, quindi nel 1641 aveva solo 19 anni. ) Il novello pretino, era il nipote del ben noto Notaio Giovanni Basagni ( portava tra l’altro il nome del nonno, morto un paio di anni prima della sua nascita ). Vedete , come nel 1641, fosse ancora forte il potere di questa ” Dinastia “
La Chiesa di San Martino a Vado, a Strada, era il luogo ideale per potere riunire , in questa occezionale occasione, tutti le varie Famiglie Basagni, che abitavano in Casentino . nel 1622. Troverete nella Sub pagina < Diramazione di Strada > i particolri relativi alla nomina di Don Giovanni Basagni di Salvo di Giovanni, al quale viene assegnata la chiesetta, a Montemignaio, consacrata in quello stesso giorno. Questi eventi, ci confermano non solo il grande potere che la Famiglia Basagni esercitava nel 1600 , ma anche gli ottimi rapporti tra le varie Diramazioni , presenti .nell’ alto Casentino.
Foto della piccola Chiesetta, Santa Maria delle Calle , presso Montemignaio.
Troverete al successivo capitolo < diramazioni del XVII secolo > sub-pagina < Diramazione di STRADA > uleriori informazioni in merito a questa ” strana ” nomina di Don Giovanni Basagni di Savo, a rettore di questa piccola chiesetta di Santa Maria delle Calle.
Torniamo alla presenza della Famiglia Basagni a Montemignaio.
Come si è detto, il primo nucleo della Famiglia Basagni, che da Stia si era trasferito a Montemignaio nel 1500, si era stabilito in località Serraja. Nel 1600, all’epoca che Don Giovanni Basagni , è nominato Rettore della Chiesetta di Santa Maria delle Calli, vediamo che alcuni Basagni risiedono in località Fornello. Dopo circa un secolo, dal loro arrivo a Montemignaio la famiglia era cresciuta ed espanza, e sicuramente godeva di un ottimo stato economico, dovuto al commercio della lana. Purtroppo non disponiamo di dati anagrafici dell’archivio parrocchiale tali da poterci permettere la ricostruzione della struttura di questi nuclei, tuttavia nell’ archivio vescovile di Fiesole troviamo alcuni accenni molto significativi, in merito allo stato economico di questa Famiglia Basagni.
1782 – STORIA di un MIRACOLO, che vide “ protagonista “ Don Andrea Pietro Basagni…
L’ avvenimento è ampiamente documentato, ed i relativi documenti sono conservati presso l’Archivio Vescovile di Fiesole.Sezione XVI B, Filza 38, carta 611 e 746. Questo “ strano evento “ è , anche, riportato nel Libro IL ROMITO DELLE CALLE , di Pier Paolo Guidi.
Nel 1782 , Don Andrea Pietro Basagni , precedentemente parroco della Chiesa di Santo Stefano a Fornello , vicina a Montemignaio, viene nominato dal Vescovo , parroco della piccola chiesa di Santa Maria delle Calle , la stessa che il 4 novembre 1641 dopo la sua Consacrazione venne assegnata , in prima nomina, a Don Giovanni Basagni
Dopo pochi mesi da questa nomina, lo stesso Vescovo, ordina al nostro Don Andrea Pietro Basagni di trasferire l’ immagine, della Beata Vergine Maria, dalla Chiesa delle Calle a quella di Sant’Agata , in Montemignaio, e di procedere alla sconsacrazione della stessa Chiesa e di trasferire ogni beneficio alla Chiesa Pievania di Montemignaio. Per dovere di cronaca, a quella data era Rettore della Chiesa Pievanica di Montemignaio , un altro Basagni ; Don Pierantonio.( ovviamente parente di Don Andrea Pietro, ed entrambi nativi di Montemignaio )
Lo scrittore Pier Paolo Guidi, si dilunga molto sulla figura di Don Andrea Pietro, sottolineando come il povero Curato rimane coinvolto in una serie di incidenti, provocati dalla popolazione del luogo, che si oppone ed ostacola la chiusura di questa chiesetta, ed in modo particolare al trasferimento di questa immagine sacra, da sempre molto venerata e ritenuta miracolosa. E finisce con il paragonare il nostro Don Andrea Pietro a Don Abbondio ( di Manzoniana memoria ), in quanto pressato tra due fuochi. Da una parte c’è il Vescovo, che vuole la sconsacrazione, da l’altra parte c’è la popolazione che tenta con tutti i mezzi di ostacolare questa decisione.
Ricorderete , che come si è già scritto, questa Chiesa di S.Maria delle Calle, era stato costruita con le donazioni della popolazione del luogo, ed in particolare con i soldi della Famiglia Basagni , che aveva anche contribuito ad arricchire, con donazioni di terreni, il reddito di questa canonica.
Siamo nella seconda metà del 1700, periodo critico, di alcune Famiglie Basagni, tra le quali anche quella di Montemignaio.
Lo scrittore Pier Paolo Guidi, questo non lo scrive , ma noi sappiamo che nello stesso periodo, o meglio poco prima di decidere per la sconsacrazione della Chiesa di S.Maria alle Calle, il Vescovo di Fiesole aveva già provveduto a sconsacrare la Chiesa di Santo Stefano a Fornello, altra chiesa costruita, in buona parte, con i soldi della Famiglia Basagni, di Montemitgnaio.
Vedete, come era cambiato < il vento > , alla Curia di Fiesole ?
In pratica era cambiata la politica , e le pressioni Giansenistiche avevano avuto i loro effetti, anche in Toscana.
Detto questo, torniamo sul nostro Don Andrea Pietro Basagni, che non è affatto un Don Abbondio, come lo definisce lo scrittore Pier Paolo Guidi. Don Andrea non è schiacciato tra i voleri del suo Vescovo e quelli dei suoi Parrocchiani, egli è al fianco dei suoi parrocchiani, perché ancora più di loro è attaccato a questa piccola Chiesa, che ( probabilmente ) se la sente in parte anche della Sua antica Famiglia e soffre nel vedere come quella che fu una Grande Famiglia, stia perdendo quel potere che aveva avuto in passato, e non è da escledere che il nostro ” Pretino ” si sia messo a ” capo ” della sommossa popolare. Io vedo il nostro Don Andrea Pietro più assimilabile a Don Camillo che non a Don Abbondio ! Ritengo che egli sia stato a capo ( anche se in maniera occulta ) delle sommosse popolari, e non certo vittima, come scrive Pier Paolo Guidi.
Ed i fatti, dimostrano che sapeva battersi , contro il volere del suo Vescovo, con tenacia ed arguzia.
Si legge , nei documenti della Curia, la cronaca scritta dallo stesso nostro Don Andrea Pietro Basagni, che informa ( a cose fatte !) il suo superiore ,
dove alla data 26 11 1782, con solenne processione l’immagine della Madonna , era stata riportata nella sua Chiesa, che egli aveva, per l’ occasione, riconsacrato. Scrive , il nostro “ pretino” ( che come vedete non è Don Abbondio !) , che la processione venne fatta di notte, e sotto una forte pioggia incessante, che durò ininterrottamente per tutto il tempo della processione, ma per MIRACOLO nessun lume di candela e nessuna torcia, di tante che accompagnavano la processione, si spense sotto quella pioggia.
Vedete che < furbo > , il nostro Don Basagni !! Spiazzò il suo superiore Monsignor Vescovo , il quale a fronte di questo evento così miracoloso,( che al sottoscritto puzza tanto di artifizio ) , fu costretto a fare marcia indietro e sospendere il suo progetto di sconsacrazione di questa chiesetta
Ho voluto citare questo racconto , non certo per il presunto “ Miracolo “ , ma perché è grazie a queste spigolature che riusciamo a farci un idea di come potevano essere il carattere e gli atteggiamenti dei nostri < Antichi Basagni >.
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ATTENZIONE : PAGINA IN COSTRUZIONE PER AGGIUNTA DI ALTRI DATI,
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